La provincia di Crotone è, come si è già detto, ricca di storia. Partendo dal capoluogo, nel cui centro storico si può ammirare il Castello di Carlo V, che con la sua cinta muraria delimita la parte più antica della città. All’interno di essa vi sono il duomo e diversi palazzi nobiliari, oltre al Museo Archeologico Nazionale in cui sono conservati reperti provenienti dall’area del tempio.
Allontanandosi un po’ dalla città non si può non visitare il già citato parco archeologico di Capo Colonna e la riserva naturale di Capo Rizzuto; al cui interno si trova la cittadina di Isola Capo Rizzuto, località balneare rinomata per i villaggi turistici e le splendide spiagge che circondano l’isolotto su cui è costruita la fortezza di Le Castella. A Isola, si trova l’Aquarium in cui oltre alle specie marine si trova un Centro di Educazione all’Ambiente Marino. Rimanendo ancora nei pressi della riserva, si possono visitare Cirò e Cirò Marina(distaccatasi dal comune di origine). Cirò è posta su una collina che sovrasta Punta Alice, famosa per il suo vino, oggi DOC, già dall’antichità. Il centro storico è costruito attorno ai resti del castello dei Carafa, ed è ancora ben conservato con le sue ripide scalinate e le viuzze di pietra su cui si affacciano bei palazzi nobiliari ed edifici religiosi. Cirò Marina, invece, è famosa per la qualità del mare che, da anni, fa conquistare la bandiera blu alla cittadina che conserva inoltre i resti di un tempio dedicato ad Apollo.
Immancabile una visita al borgo di Santa Severina, uno dei più pittoreschi della Calabria. Il paese viene soprannominato “la nave di pietra” per la sua posizione geografica unica: costruito a picco su una rupe a 326 s.l.m. e situato al centro della vallata del Neto. Il suo castello con quattro torri ancora intatte, insieme alla cattedrale del XIII secolo e alla chiesa di Santa Filomena, rappresentano il fulcro della visita all’antico borgo. La Sila, le cui caratteristiche paesaggistiche richiamano alla memoria scenari montani nordici, presenta un patrimonio floristico di grande valore,composto da più di 900 specie. Ad eccezione di poche radure, utilizzate in genere come pascoli, in Sila domina il bosco sia di pineta pura, sia come pino consociato a faggio o faggio con abete bianco.
Il territorio silano ospita la fauna tipica delle zone appenniniche. Inaspettatamente ricorda la Norvegia, con i pini e gli abeti più alti di quelli norvegesi, così a breve distanza dal Mediterraneo. E questa sensazione si ha soprattutto nei mesi invernali, con la neve che ammanta le grandi selve di latifoglie e conifere. Sembra di trovarsi in una sorta di “grande Nord del Sud” scagliato nel cuore del Mediterraneo”. Il Parco Nazionale della Sila protegge circa 73.000 ettari di monti e foreste, comprendenti 21 comuni distribuiti in 3 province (Cosenza, Crotone e Catanzaro).